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Il volontariato delle competenze

Cna Pensionati Bologna: "Mettere a frutto l'esperienza degli artigiani non più in attività, per azioni sociali e solidali"

Il volontariato delle competenze

Una nuova sfida e un nuovo obiettivo per Cna: rivolgersi al mondo del sociale e della solidarietà, portando quel grande carico di competenze che un artigiano ha maturato nel corso degli anni e che potrebbe mettere a disposizione una volta che termina la sua attività. Un volontariato delle competenze, potremmo definirlo, che già ha cominciato a dare i suoi frutti grazie alle attività solidali di Cna Pensionati, ma che potrebbe portare molti altri frutti.

"Il mondo dei pensionati negli ultimi anni registra tendenze interessanti sia dal punto di vista statistico che socioeconomico - spiega Marisa Raffa, Segretario Cna Pensionati Bologna - I dati mettono a fuoco un sistema in cui i settori della cosiddetta 'economia d’argento' sono in crescita. Settori a cui viene richiesto di garantire servizi a 360 gradi anche di carattere inclusivo e differenziati rispetto alle diverse condizioni di reddito e di stili di vita dei pensionati".

"Guardando alle nuove generazioni di pensionati sempre più longevi - prosegue Raffa - si è consapevoli che non bisogna trascurare aspetti come l’isolamento sociale, la solitudine e la cosiddetta povertà relazionale, una nuova forma di fragilità connessa ai cambiamenti socio-demografici. La povertà relazionale è causata non solo dall’indebolimento dei legami famigliari (decesso del coniuge, assenza di figli ecc..) ma anche dall’esclusione sociale per il sopraggiungere ad esempio, di malattie invalidanti o semplicemente per mancanza di occasioni o stimoli esterni". Ricordiamo che oltre un terzo dei pensionati, soprattutto al Nord, vive in coppia senza figli e circa il 27% abita da solo, in maggioranza donne vedove.

"Il piano di azione di Cna pensionati - aggiunge Raffa - per fronteggiare il fenomeno consiste nell’organizzare azioni e attività volte a sostenere e promuovere un nuovo modello di integrazione sociale in una realtà in cui il prolungamento della vita media aumenta il numero di anziani auto sufficienti. Un esercito di seniors che chiedono maggiori opportunità di inclusione sociale, anche per non relegarsi al solo ruolo di caregiver famigliare sempre più necessario considerando che spesso i pensionati di oggi anche ultra sessantacinquenni hanno ancora i genitori ultra novantenni da accudire e che i figli (laddove ci sono) hanno bisogno di servizi di baby sittteraggio per i nipoti".

In mancanza di famiglie da accudire, di interessi o passioni pregresse, il rischio di isolamento, di non uscire più di casa e cadere nel tunnel della solitudine è molto probabile. E nel caso di uomini, donne che sono stati imprenditori, artigiani, professionisti si tratta di un enorme patrimonio di capacità e di tempo qualificato che va perduto definitivamente sia in termini di trasmissione di conoscenze e competenze oltre che di energie propositive che garantiscono un invecchiamento attivo e produttivo di benessere sociale.

La sfida è dunque comunicare, promuovere e rendere più fruibile il concetto di partecipazione attiva: attraverso strumenti di sensibilizzazione per diffondere in maniera chiara e continua le informazioni sulle progettualità programmate; valorizzando e facendo conoscere quello che facciamo. Questo sia con una comunicazione strutturata (riviste, articoli, siti e Social network) sia durante le occasioni di vita associativa. Adottando un atteggiamento di maggior apertura, rendendosi disponibili a collaborare e coordinarsi con le altre associazioni.

"Accordi che stiamo condividendo anche con altre amministrazioni locali per diffondere le buone prassi - conclude Raffa -. Vivendo, attraverso soci pensionati volontari, esperienze che avvicinano al volontariato attivo e che favoriscono la crescita della fiducia verso l’associazione. Con il recupero di 30 panchine di un parco pubblico di un quartiere di Bologna ad esempio, non solo abbiamo contribuito a riqualificare uno spazio pubblico restituendolo con onore e dignità alle famiglie, ai bambini, agli anziani che non lo frequentavano più, ma abbiamo anche aperto una nuova strada che ha portato alla nascita del progetto di Cna Pensionati nazionale 'Nonni per la città'. Si tratta di un progetto di inclusione di pensionati attivi nel proprio territorio, nel proprio quartiere o nei luoghi da loro stessi frequentati con un concetto nuovo di volontariato. E’ infatti un servizio volontario che si basa sicuramente sui concetti tradizionali di volontà e solidarietà, ma introduce il valore aggiunto delle competenze, delle professionalità e di tutte le conoscenze, i saperi e le 'manualità' artigiane tanto apprezzate e ricercate".

Cna Pensionati che si apre quindi sempre più al sociale per sostenere questi processi di inclusione attiva e propositiva sfruttando pienamente il suo ruolo di rappresentanza nei confronti degli enti pubblici, privati nazionali e locali. Rappresentanza che si esprime anche proponendo soluzioni e idee progettuali nelle politiche sociali sui temi della salute, dell’inclusione sociale e dell’importanza dell’aggregazione come contrasto alle nuove fragilità connesse all’invecchiamento. Si spera anche, in ottica più ambiziosa, di trovare spazi di confronto con le giovani generazioni e ambiti di collaborazione che servono a valorizzare il ruolo della persona anziana e contemporaneamente aiutano a restare in dialogo con l'attualità.

Nella foto: Il Presidente Cna Bologna Sandro Vanelli ad una iniziativa di volontariato a favore del progetto “I love Bolognina”

Per ulteriori informazioni Cna Pensionati Bologna Tel. 051/299.204 pensionati@bo.cna.it